Il solito, per favore.
Ordini al bancone.
Se solo fossi fedele a un’opinione
quanto lo sei a una bottiglia di liquore.
Divertiti che tanto non ti basterà
Tu che vuoi addolcire l’amaro in bocca
con la saliva di una sconosciuta
che ti avvelenerà
e ti nauseerà
come le mie labbra
che non hai voluto più
perché era un momento difficile
e non era il caso di fare sul serio.
Ora scuoti il bicchierino
e racconti la storia della tua vita
a qualcun altro
e io che credevo di essere speciale
e di poter curare ogni tuo male.
Divertiti anche per me
tu che non ti senti mai
fuori posto
tranne che a un matrimonio
perché non hai ancora sposato nessuna causa.
Preferisci simpatizzare
per questo e quello.
La tua intraprendenza l’hai lasciata al paesino
in cui sei nato, nei pugni dei bambini
che ti prendevano in giro alle medie.
Adesso eccoti nei baretti di tendenza
a snocciolare battute
a sgranocchiare ore
a ingoiare silenzi.
Finché non torni sulla via di casa
la porta si chiude alle tue spalle
e ti ritrovi solo
nel tuo appartamento pieno di spifferi.
Il divertimento cessa
e ti resta il cesso
in cui rigetti alcol e rimorsi.
Ti piacciono le persone poco impegnative
ma sono troppo impegnate
per ascoltarti adesso che stai male
così non ti resta che digitare a fatica
il mio numero di telefono
sperando di trovare un orecchio
in cui versare il tuo malumore.
Hai visto, anche oggi il divertimento non ti è bastato.