Ritratti Milanesi // L’habitué

Il solito, per favore.

Ordini al bancone.

Se solo fossi fedele a un’opinione

quanto lo sei a una bottiglia di liquore.

Divertiti che tanto non ti basterà

Tu che vuoi addolcire l’amaro in bocca

con la saliva di una sconosciuta

che ti avvelenerà

e ti nauseerà

come le mie labbra

che non hai voluto più

perché era un momento difficile

e non era il caso di fare sul serio.

Ora scuoti il bicchierino

e racconti la storia della tua vita

a qualcun altro

e io che credevo di essere speciale

e di poter curare ogni tuo male.

Divertiti anche per me

tu che non ti senti mai

fuori posto

tranne che a un matrimonio

perché non hai ancora sposato nessuna causa.

Preferisci simpatizzare

per questo e quello.

La tua intraprendenza l’hai lasciata al paesino

in cui sei nato, nei pugni dei bambini

che ti prendevano in giro alle medie.

Adesso eccoti nei baretti di tendenza

a snocciolare battute

a sgranocchiare ore

a ingoiare silenzi.

Finché non torni sulla via di casa

la porta si chiude alle tue spalle

e ti ritrovi solo

nel tuo appartamento pieno di spifferi.

Il divertimento cessa

e ti resta il cesso

in cui rigetti alcol e rimorsi.

Ti piacciono le persone poco impegnative

ma sono troppo impegnate

per ascoltarti adesso che stai male

così non ti resta che digitare a fatica

il mio numero di telefono

sperando di trovare un orecchio

in cui versare il tuo malumore.

Hai visto, anche oggi il divertimento non ti è bastato.

(wannabepoeta, ritratti milanesi)

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