Il buio è la mia nuova ispirazione

Il buio è la mia nuova ispirazione ma non sono passata al “lato oscuro”. Ora vi spiego perché.

Negli ultimi mesi ho avuto la fortuna di confrontarmi con alcune persone esperte di poesia e letteratura. Mi hanno dato dei preziosi consigli: accorciare levando il superfluo, lavorare ad un progetto e non a singole ispirazioni del momento e credere molto in quello che faccio.

Ho ancora così tanta strada da fare per essere soddisfatta di quello che scrivo. Questo da una parte mi ha avvilita, dall’altra mi ha spinta a cercare di vincere la sfida contro i miei limiti.

Mi sono chiesta: cosa voglio trasmettere davvero? Qual è il vero motivo per cui scrivo? Innanzitutto, vorrei dire qualcosa che non è mai stato detto. Anche, però, qualcosa che necessita di essere detto. La motivazione del mio scrivere è  proprio questa: penso di avere una grande capacità di prestare attenzione a quello che molti altri non considerano.

Vorrei tantissimo che, grazie a me, un piccolo pezzo di mondo, trascurato da tutti, venisse finalmente notato, accolto, amato. Forse ho solo una disperata voglia di fare un minimo la differenza e lasciare qualcosa di buono, una minuscola traccia, che risuoni nel futuro. Vi sembra un motivo sufficiente per continuare a scrivere?

In un mondo bombardato da immagini, ho deciso di parlare del buio. In esso penso si possa recuperare l’essenza delle cose. A questo scopo, voglio raccogliere storie, immagini e pensieri provenienti da un mondo in cui finalmente le luci abbaglianti della pubblicità, del denaro e della mondanità si sono spente. Voglio guardare il buio negli occhi, i suoi grandi occhi neri, e chiedergli di raccontarmi come si vive senza insegne luminose che ti proclamano vincente.

Se parlo del buio, perché non me ne sto anche io nell’ombra? Ho avuto la tentazione di non condividere più quello che stavo scrivendo, almeno fino a quando non avessi “concluso” il mio progetto. Infatti, sto lavorando a un romanzo in cui la poesia si unisce alla storia.

Anche se sono lungi dall’aver finito, ho deciso di condividere comunque qualche bozza di una poesia. Spero, in questo modo, di farvi capire che non mi sono arresa, sto continuando a produrre e sono sempre alla ricerca di nuove ispirazioni e feedback.

 

Sua maestà l’ansia sociale

Il monumento
al mio fallimento
è il trono su cui siede
la regina
che avrei potuto essere.
I miei vuoti,
gli specchi in cui si rimira.
I miei nascondigli,
la platea del suo palcoscenico.
Non invidio
questa felicità inscenata.
mi sono allontanata
dai riflettori
e il buio
si prende cura di me.

 

Grazie per il sostegno che mi date,
(wannabepoeta)
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